Che cos’è Star Wars?

Star Wars è tutto nella vita, direte voi. Certo, ma è anche molto di più…

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Immaginate di vivere nel 1977. Siete giovani, ma il mondo è cupo e triste. Siete in un cinema, le luci si spengono, parte la fanfara della Twentieth Century Fox, quindi sullo schermo appaiono le parole «Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…». Ancora non lo sapete, ma tra un momento la vostra vita non sarà più la stessa. Il cinema non sarà più lo stesso dopo l’esplosione della musica di John Williams, il crawl, l’abbordaggio della Tantive IV, l’entrata in scena di Darth Vader…

Star Wars è amare i prequel e odiare i sequel, oppure odiare i prequel ma amare i sequel, o ancora odiare sia i prequel sia i sequel «perché c’è solo la trilogia originale», ma è anche amare tutte le trilogie, tranne l’Episodio 1, il film più brutto, che però vanta il miglior combattimento con le spade laser. È amare tutta la saga, non soltanto i film, ma anche le serie animate, i videogiochi, i romanzi e i fumetti (sì, stiamo citando Anakin: «…non soltanto gli uomini, ma anche le donne e i bambini»). È perdersi su YouTube per ascoltare Binary Sunset o Duel of the Fates in versione “one-hour loop”, o per vedere la raccolta di tutti i prologhi di Clone Wars, o per godersi tutti i film della saga contemporaneamente in unico split screen a nove riquadri.

Star Wars è dibattere se sia fantasy o fantascienza (c’è poco da dibattere, in realtà, ma ci torneremo), è litigare perché «Star Wars is for boys, Dune is for men». È citare gli insegnamenti del maestro Yoda, il Jedi più saggio e potente mai esistito, il mentore che tutti noi vorremmo, e poi, nella stessa conversazione, biasimarlo per non aver scoperto le oscure trame di Palpatine, per non aver saputo illuminare l’ordine dei Jedi in un’epoca oscura, per aver permesso che Anakin passasse al Lato Oscuro. È tutta colpa di Yoda!

Star Wars è litigare con quelli che sminuiscono i meriti di George Lucas, perché in fondo non si è inventato niente, ha copiato a mani basse a destra e a manca, e l’Episodio IV l’ha montato la moglie, che infatti ha vinto pure un Oscar, mentre lui nemmeno uno, e poi ha rovinato tutto con i prequel e i midichlorian, e in fondo non ha mai avuto talento né come regista né come produttore. È tutta colpa di George Lucas!

Star Wars è collezionare pupazzetti della saga: gli originali che avevate da piccoli ma che poi i vostri genitori hanno buttato, e ora vi ritrovate a sperperare tempo e denaro per averli nuovamente; ma non disdegnate la serie Vintage, perché una replica ha comunque il suo fascino, e già che ci siete vi date anche alla Black Series, ma solo per passatempo.

Star Wars è comprare set Lego. Se non potete permettervi i 799€ per mettere le mani sul non plus ultra, quello che ha fatto la rotta di Kessel in meno di dodici parsec, almeno vi sfogate comprando tutti i set più piccoli, anche quelli che vi piacciono meno, se non altro per mettere le mani su Bib Fortuna, l’unico che mancava alla collezione.

Star Wars è stato, è e sarà ancora a lungo un fenomeno culturale senza pari. Nessun’altra saga ha saputo permeare la cultura moderna così profondamente. Star Wars è mitologia, filosofia, antropologia, avventura, tragedia, amore, epica cavalleresca, fantascienza, letteratura pulp. È, in definitiva, una summa che ha attinto a mille e più fonti diverse e disparate, e pagine e pagine sono state scritte per darle un senso profondo. In fin dei conti, tuttavia, Star Wars è il buio della sala, uno schermo nero e le parole «Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…». Coloro che hanno la fortuna di emozionarsi in quei pochi secondi, non importa quanto sia brutto il film, non smetteranno mai di parlare di Star Wars.

Perché Star Wars è tutto nella vita.

#SWTNV

L'autore

Matteo Lucci

Feccia ribelle dal 1979. Ha girato la galassia in lungo e in largo, ha visto un sacco di cose curiose… e alla fine si è convinto che esiste un’unica onnipossente Forza che controlla tutto quanto. Grazie a Star Wars ha imparato a discernere il bene dal male, ma anche espressioni come “biechi agenti dell’impero” e “sconsiderata miopia”. Vagheggia di tramonti binari ad Amsterdam. È tra i massimi difensori della trilogia prequel.