**** SPOILER ****
Avete già capito dove vogliamo andare a parare. Il momento peggiore del quarto episodio è quando il nostro Jedi preferito tenta di fuggire dalla fortezza degli Inquisitori nascondendo Leia sotto il proprio cappotto imperiale. Stormtrooper e ufficiali vari sono distratti dall’allarme e si affrettano in ogni direzione, ma davvero nessuno si accorge di nulla? Non è molto verosimile. Molto di ciò che accade in questo episodio, in effetti, non ha molto senso, in parte per via della scrittura e in parte a causa della regia.
Un paio di esempi: due Snowspeeder (la cui presenza in questa storia, diciamocelo, è quantomeno gratuita) si avvicinano alla fortezza completamente indisturbati, senza che nessuno dei tanti Tie Fighter a guardia della fortezza si alzi in volo; Tala agisce quasi indisturbata per tutto il tempo pur bisbigliando al comlink con un paio di imperiali a non più di due metri di distanza, poi - e qui si rasenta il ridicolo - uccide due stormtrooper che vanno in affanno con una banale manata sul casco (e va bene che i soldati imperiali sono inetti quasi per definizione, ma è bene non esagerare).
Insomma, il quarto episodio sembra confermare i difetti della serie sin qui: dispiace dirlo, ma le scene d’azione sono girate con sufficienza e a tratti la trama fa acqua o è tirata via con superficialità. Finora non ne abbiamo parlato dettagliatamente, tuttavia avendo superato il giro di boa della serie (mancano solo due episodi) è arrivato il momento di essere un po’ più severi. Lungi da noi l’essere ipercritici, come si legge da più parti, ma non tutto funziona in “Obi-Wan Kenobi”, che si regge su pochi elementi forti - il protagonista eponimo, la recitazione di Ewan McGregor, la caratterizzazione della piccola Leia, il rapporto tra Obi-Wan e Darth Vader - ma ha anche grandi difetti, quali, per l’appunto, la regia e, benché non sempre, la scrittura.
Dove questo episodio lascia più perplessi è la scena in cui Reva prova a usare la Forza per estrarre informazioni dalla mente di Leia. Quest’ultima ha certamente un’altissima conta di Midichlorian, ma è pur sempre una bambina e non è davvero plausibile che riesca a resistere alla Terza Sorella, nonostante la sua grande volontà a proteggere il Cammino. Inoltre, Reva sembra non sorprendersi più di tanto di questa eccezionale resistenza. Non si rende conto di trovarsi di fronte una bambina sensibile alla Forza? Noi siamo quantomeno perplessi.
Sul fronte degli elogi, invece, questo quarto episodio sembra ambire a dare più profondità psicologica al personaggio di Reva. Nella scena in cui interroga Leia, mostra un certo livore verso i Jedi, rei di averle portato via tutto, ovvero la famiglia, gli amici, l’infanzia e l’adolescenza. L’idea che i Jedi non siano sempre percepiti come il Bene assoluto non è nuova alla saga. Tutt’altro. A un occhio più attento, ciò è evidente già nella Minaccia fantasma, dove un bambino di otto anni viene strappato alla madre, lasciata a soffrire e morire su un remoto pianeta alla periferia della galassia. Il tema è lungo e non lo affronteremo ora. Ciò che vogliamo sottolineare è che tutti i Jedi una volta erano dei bambini con una famiglia. Lo stesso Obi-Wan nel secondo episodio della serie sembra parlare del fratello con un velo di tristezza. E ora anche Reva ci rivela il suo risentimento per essere stata costretta a vivere secondo un codice e uno stile di vita che non hai mai scelto. È questo un aspetto della cultura Jedi che non si può ignorare, specie nel grande affresco della Galassia lontana lontana dominata dal Lato Oscuro.
Concludiamo con un’altra nota positiva: finalmente Obi-Wan sta tornando in forma.
Bonus: la tomba nella fortezza degli Inquisitori è molto promettente…
#SWTNV