Nella versione originale de Il ritorno dello Jedi, il fantasma di Forza di Anakin Skywalker alla fine del film è interpretato dall’attore inglese Sebastian Shaw. Nel 2004, tuttavia, George Lucas lo sostituì con Hayden Christensen, interprete di Anakin ne L’attacco dei cloni, uscito due anni prima, e La vendetta dei Sith, all’epoca ancora in produzione ma già programmato per il 2005. Dopo quasi vent’anni questa scelta è ancora oggetto di discussione tra i fan.
A partire dalla fine degli anni novanta Lucas ha rimaneggiato la trilogia originale a più riprese. In gran parte si è trattato di migliorie audiovisive per rendere i vecchi film più spettacolari e avvicinarli alle aspettative del pubblico nell’epoca del cinema digitale. In qualche caso, tuttavia, Lucas ha apportato modifiche più sostanziali, vuoi per avvicinare i vecchi film alla sua visione originale, vuoi per migliorare retroattivamente la continuità della saga. Il caso in questione rientra nella seconda categoria.
In breve, e con una certa approssimazione, un fantasma di Forza è la manifestazione fisica dello spirito di un Jedi. Limitandosi alla trilogia originale, i corpi di Obi-Wan Kenobi e Yoda si dissolvono istantaneamente dopo la loro morte, ma entrambi i Jedi, anziché ricongiungersi con la Forza, trasferiscono il proprio spirito in una nuova entità, eterea e incorporea ma capace di manifestarsi nel mondo fisico. Si tratta, dunque, di una forma di immortalità, uno degli aspetti più affascinanti e misteriosi di tutta la saga. I fantasmi di Forza di Obi-Wan e Yoda hanno le stesse sembianze che i due Jedi avevano al momento della morte (o, se si preferisce, al momento della loro rinascita). Non fu così per l’Anakin della versione originale de Il ritorno dello Jedi.
Quando Anakin viene sedotto dal Lato Oscuro della Forza diviene Darth Vader. Il suo aspetto fisico muta radicalmente: prima l’espressione del volto, poi le mutilazioni e le ustioni dovute al duello con Obi-Wan, infine la maschera; ma ancor più che esteriormente, il Lato Oscuro lo trasforma interiormente, facendo sprofondare la sua mente in un perenne stato di paura, odio, rabbia e sofferenza, fin quando, grazie alla compassione e al sacrificio del figlio, si redime e riabbraccia il Lato Chiaro. In altre parole, alla fine de Il ritorno dello Jedi Darth Vader torna a essere Anakin, non nel corpo, bensì nella mente. È dunque più logico che il fantasma di Forza di Anakin sia giovane. Non può avere né le sembianze di Darth Vader (con o senza maschera) né quelle di un Anakin anziano, senza mutilazioni né cicatrici, ma - e questo è il particolare più contraddittorio - con la tunica dei Jedi. Anakin, dopo tutto, non è mai invecchiato e non può avere l’aspetto di un Jedi di settantotto anni (l’età che aveva Sebastian Shaw all’epoca del film). Ancor più importante, Anakin ripudia Darth Vader, dunque si vede, cioè si rappresenta, come il giovane Jedi che fu «prima dell’Oscurantismo, prima dell’Impero», prima della sua caduta, quando, benché tormentato, era felice come mai lo sarebbe stato per il resto della sua vita.
Per chi è cresciuto con il dolce sorriso di Sebastian Shaw, vedere Hayden Christensen alla fine de Il ritorno dello Jedi fu un colpo al cuore. Un oltraggio alla memoria, una riscrittura della nostra infanzia perduta, una contraffazione della verità. Come altri cambiamenti apportati da Lucas ai nostri film preferiti, anche questo fu aspramente criticato, soprattutto perché all’epoca Hayden Christensen e i prequel non erano esattamente amati (né compresi) dai fan storici, quindi sembrò come se il nuovo stesse contaminando il vecchio, non solo idealmente ma anche concretamente.
Tuttavia, se è vero che Greedo non ha sparato per primo, anzi non ha sparato affatto, d’altra parte in questo caso ha ragione Lucas. Proveremo sempre un po’ di nostalgia per il dolce sorriso di Sebastian Shaw, ma sostituire quest’ultimo con Hayden Christensen rende la saga più coerente (e questa saga ha un gran bisogno di coerenza, a pensarci bene). Si può discutere su quanto sia giusto o sbagliato cancellare il lavoro di un attore, privare il pubblico e i fan dell’opera originale, alterare ancora e ancora un’opera d’arte (in senso lato) per puro perfezionismo… si può discutere su tutto, ma il primo fantasma di Forza di Anakin non aveva senso. Il tempo ha dato ragione a Lucas su molte cose: oggi i prequel sono molto più amati che vent’anni fa (con tutti i loro difetti); idem per Hayden Christensen, che all’ultimo Star Wars Celebration aveva gli occhi lucidi per il caloroso affetto che ha ricevuto dal pubblico presente; e sì, anche il fantasma di Forza de Il ritorno dello Jedi è generalmente (ma non universalmente) più accettato.